17.1.24
Beyond Neoclassical and Critical Geopolitics
1.1.24
Rediscovering Spykman
Abstract
Nicholas J. Spykman wrote two long articles in 1938 and 1939 on geography and foreign policy and on geographical objectives in foreign policy. In this concise essay, the Author highlights the richness of his thinking, his originality, and his farsightedness. Spykman’s in-depth analysis of the political-strategic significance of geography, as illustrated here, also serves as an excellent introduction to the methodology of geopolitics.
Read more.22.12.23
Recensione di "La geopolitica anglosassone", terza ed.
"andrebbe letto come un necessario tentativo di fare ordine in un mondo bibliografico geopolitico, in questo caso anglosassone, alquanto complesso. Infatti, non è solo la realtà delle relazioni internazionali ad essere decisamente intricata, bensì anche la produzione stessa sul tema, tanto che lo scopo dichiarato dell’autore è esattamente quello di raccontare in modo conciso la storia del pensiero geopolitico anglo-americano in un preciso contesto: il convinto revival delle teorie cosiddette classiche (tra le tante), le quali oggi parrebbero essere lo strumento prediletto della classe dirigente americana per risolvere il crescente numero di crisi che il blocco occidentale si trova ad affrontare. Se letti bene, insomma, gli autori geopolitici classici, potrebbero aiutare a capire come mai gli Stati Uniti prendano determinate posizioni, per quale motivo alcune aree del pianeta rovinano il sonno delle amministrazioni presidenziali, e quali sono gli interessi irrinunciabili per una potenza che vuole continuare ad essere egemone".Continua a leggere su Vision & Global Trends
Discutendo di geopolitica classica in merito ai saggi di Phil Kelly
Rigrazio la redazione de L'Italia e il Mondo per il cortese invito a discutere la traduzione in italiano di saggi di geopolitica classica pubblicati da Phil Kelly.
"Ancora una conversazione sulla geopolitica e sui geopolitici. Grazie al libro curato da Federico Bordonaro, Tiberio Graziani e Emanuel Pietrobon entra nel mirino il geopolitico statunitense Phil Kelly. L’obbiettivo di Kelly è riaffermare il ruolo della geopolitica, quindi della geografia, rispetto al realismo e al costruttivismo; anche, però, iniziare a definire non solo l’autonomia ma anche le relazioni tra di essi. Da qui una definizione aggiornata di heartland e delle interazioni molto più interconnesse tra le tre parti del globo definite dalla geopolitica classica. Una attenzione che consente di discernerere la rilevanza teorica della produzione di Kelly dalla sua fervente affiliazione alla causa della proiezione statunitense, sin troppo evidente in gran parte dei suoi scritti."
Kelly fra realismo e geopolitica.
Il video su YouTube: