R E C E N S I O N I

Recensione di Alberto Cossu, Analisi Difesa. 

La geopolitica anglosassone: dalle origini ai nostri giorni (Guerini, 2023) di Federico Bordonaro non è solo una storia del pensiero geopolitico anglo-americano dalle sue origini di fine Ottocento ai giorni nostri ma è anche un’acuta riflessione su come i concetti geopolitici classici siano tornati di grande attualità e ispirano, magari in modo “celato”, la politica internazionale e le strategie nazionali di sicurezza delle più importanti potenze mondiali.

Bordonaro ne valorizza, dopo un lungo percorso di analisi, la forza analitica che alla luce del conflitto tra Russia e Ungheria assumono una rilevanza particolare e ne legittimano la forza interpretativa. Tramontato il sogno della fine della storia di Fukuyama memoria, torna la guerra, il riarmo e lo scontro tra le grandi potenze protagoniste dello scenario mondiale. E gli Usa ribadiscono le priorità strategiche- sostiene l’autore – in opposizione alle potenze della massa continentale eurasiatica, Russia e Cina ricalcando in qualche modo il pensiero della geopolitica classica ed in particolare di Mackinder.


https://www.analisidifesa.it/2023/09/la-geopolitica-anglossasone/



Recensione di Marco Centaro, Vision & Global Trends La geopolitica anglosassone: dalle origini ai nostri giorni (Guerini, 2023) di Federico Bordonaro

"andrebbe letto come un necessario tentativo di fare ordine in un mondo bibliografico geopolitico, in questo caso anglosassone, alquanto complesso. Infatti, non è solo la realtà delle relazioni internazionali ad essere decisamente intricata, bensì anche la produzione stessa sul tema, tanto che lo scopo dichiarato dell’autore è esattamente quello di raccontare in modo conciso la storia del pensiero geopolitico anglo-americano in un preciso contesto: il convinto revival delle teorie cosiddette classiche (tra le tante), le quali oggi parrebbero essere lo strumento prediletto della classe dirigente americana per risolvere il crescente numero di crisi che il blocco occidentale si trova ad affrontare. Se letti bene, insomma, gli autori geopolitici classici, potrebbero aiutare a capire come mai gli Stati Uniti prendano determinate posizioni, per quale motivo alcune aree del pianeta rovinano il sonno delle amministrazioni presidenziali, e quali sono gli interessi irrinunciabili per una potenza che vuole continuare ad essere egemone".

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Recensione di Alberto Cossu a Phil Kelly, Saggi di geopolitica classica. Dai nuovi heartland alle guerre dell'acqua, trad. it. Callive (2023), prefazione di Federico Bordonaro.


Non avendo uno statuto epistemologico ben definito, la geopolitica è esposta al rischio di un “uso disinvolto” da parte di studiosi e mass media. La raccolta di saggi dello studioso americano Phil Kelly intitolata Saggi Scelti di Geopolitica classica. Dai nuovi heartland alle guerre dell’acqua, curata da Tiberio Graziani e Emanuel Pietrobon, edita da Callive Edizioni nella collana Heartland. Storia e Teoria della geopolitica diretta dallo stesso Graziani, e prefata da Federico Bordonaro, esperto di geopolitica anglo-statunitense, cerca di riportare un po’ di ordine con il rigore del ragionamento dello studioso che da anni si occupa di questa disciplina.
Kelly delimita le funzioni esplicative della geopolitica a delle variabili ben circoscritte e ripensa ed aggiorna i concetti fondamentali, in particolare quello di heartland. La linea di pensiero di Kelly si colloca nella tradizione teorica di J. Mackinder, ma compie una revisione individuando lo spazio dell’heartland in un diverso contesto terrestre pur utilizzando lo stesso apparato speculativo che appunto per questo- secondo Phil Kelly- ne conferma la validità. L’operazione di rivisitazione della geopolitica classica ha implicazioni interessanti per leggere le vicende internazionali recenti.


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